Viale Bianca Maria, 7

Mino Steiner

Guglielmo “Mino” Steiner nasce a Milano il 10 maggio 1909 da Emerico Steiner e Fosca Titta, primogenito di quattro fratelli. La madre, Fosca, è sorella del baritono Titta Ruffo e della moglie di Giacomo Matteotti: i legami familiari sono molto stretti. Al funerale di Giacomo Matteotti a Fratta Polesine il 21 agosto 1924, Mino, con il padre e gli zii, ne porta a spalle la bara. Laureato in giurisprudenza, inizia l’attività lavorativa nello studio dell’avvocato antifascista Lelio Basso. Nel giugno 1939 è arrestato e tradotto a San Vittore per una settimana dalla polizia politica fascista in occasione di un ennesimo fermo di Lelio Basso. Nell’ottobre 1942 è richiamato alle armi ed è a Palermo il 5 luglio 1943, sbarco degli alleati in Sicilia.

In contatto con i servizi segreti anglo-americani gli viene affidato il comando della prima missione segreta inviata oltre la linea del fronte in Nord-Italia: la missione “Law” e il 3 ottobre 1943 sbarca da un sommergibile inglese davanti alla spiaggia di Lavagna (GE). A Milano, progetta con Mario Paggi un giornale di cultura politica aperto a tutte le idee antifasciste: “Lo Stato Moderno”. Arrestato dalla polizia politica, il 16 marzo 1944, viene rinchiuso a San Vittore, reparto SS; dopo sei settimane è trasferito a Fossoli e da qui, il 21 giugno 1944 a Mauthausen. Muore nel sotto-campo di Ebensee (Cement) il 28 febbraio 1945.

Memorie

LO STATO MODERNO

Rivista di critica politica economica e sociale

Rivista a stampa tipografica con periodicità mensile (poi quindicinale, ma più irregolare), ne escono dieci fascicoli dal numero di luglio 1944 a quello di marzo-aprile 1945, ognuno dei quali riporta in copertina l’indice degli articoli. La maggior parte dei collaboratori aderiscono al Partito d’azione (tra gli altri, Gaetano Baldacci, Antonio Basso, Mario Paggi, Giuliano Pischel), sostenendo la corrente di Ugo La Malfa e Ferruccio Parri. Rivista di riflessione politica, attenta ai problemi economici e sociali che andranno affrontati alla fine delle ostilità, si rivolge esplicitamente in particolare ai ceti medi, auspicando la loro coesione in vera “classe politica” (Pigreco [G. Pischel], “Il problema dei ceti medi”, luglio 1944). Oltre ai temi della ricostruzione, dei ceti medi, dell’eterogeneità politica dell’azionismo e della lotta al fascismo, un’altra questione ampiamente dibattuta nel periodo della clandestinità concerne il futuro assetto europeo e la necessità di avviare un processo di integrazione federalista dell’intero continente. Nel dopoguerra la pubblicazione prosegue fino al 1949.
Bibliografia:
– Istituto lombardo per la storia del movimento di liberazione in Italia (a cura di), Bibliografia dei giornali lombardi della Resistenza. 25 luglio – 25 aprile 1945, 1989.
Ristampe:
– M. Boneschi (a cura di), Lo Stato moderno. Antologia di una rivista, Milano 1967;
– E. Camurani (a cura di), Lo Stato moderno, in Atti e documenti del Partito liberale italiano, Roma 1970.

Sottotitoli del periodico: Rivista di critica politica economica e sociale
Autore della scheda: Matteo Pasetti